Arte e spiritualità da Filosofia delle immagini di Wunenburger

Arte e spiritualità      da pagina 329 a pag 333  -Filosofia delle immagini di Wunenburger-

Il pensiero sembrerebbe inseparabile dal linguaggio verbale e dalla sua facoltà di concettualizzazione. Di fatto, è difficile vedere nelle arti plastiche, che ricorrono a un linguaggio di forme visive e non verbali, un sistema d’ attivazione di idee, o una modalità del pensare. Le opere visive finché restano figurative, sembrano avere quale referente privilegiato il reale, che esse riproducono, traspongono o interpretano al solo scopo di rappresentare visivamente il mondo sensibile. Se mai si può rilevare che in determinate epoche gli artisti interpretano l’immagine del reale in senso allegorico, arricchendo cosi la rappresentazione oggettiva di un senso latente che illustra un’idea ulteriore, peraltro enunciabile per via verbale e concettuale. Continua a leggere

Paul Klee

Paul Klee

 “Quale artista non vorrebbe abitare là dove l’organo centrale del tempo e dello spazio- non importa se si chiami cervello o cuore – determina tutte le funzioni? Nel grembo della natura, nel fondo primitivo della creazione, dove è riposta la chiave segreta del tutto?”

(P. Klee, 1924) Continua a leggere

Franz Marc

Franz Marc

 “Che cosa ci ripromettiamo dall'”arte astratta”? È il tentativo di far parlare, invece della nostra anima eccitata dall’immagine del mondo, il mondo stesso […] Noi abbiamo l’esperienza millenaria che le cose diventano tanto più mute quanto più chiaramente noi teniamo dinanzi a esse lo specchio ottico della loro apparenza fenomenica. L’apparenza è sempre piatta, ma allontanatela, allontanatela completamente dal vostro spirito […].”

(F. Marc, 1920) Continua a leggere