Prof.ssa Natalia Giannoni
SCHEDA DI LETTURA DI UN’OPERA D’ARTE
Un’opera d’arte può emozionare, può deludere. Da sempre gli uomini hanno provato sentimenti, emozioni di fronte alle opere d’arte siano state esse pitture, sculture, architetture, manufatti di vario genere.
La prima valutazione che si dà di un’opera d’arte è di tipo emozionale: un’opera può piacere o no. Dopo una valutazione di tipo estetico di un’opera d’arte si passa ad un livello superiore che implica un minimo di conoscenza delle tecniche artistiche, delle tipologie di opere d’arte, dei periodi storici. La lettura di un’opera passa attraverso varie fasi: si parte dall’acquisizione dei dati preliminari di un’opera (tipologia, autore, datazione,dati tecnici, dimensioni, committenza), si arriva poi all’analisi del soggetto (lettura iconografica e iconologica) per concludere con la lettura del linguaggio visivo (linea, colore, luce, volume, spazialità, composizione..).
DATI PRELIMINARI
TIPOLOGIA: bisogna distinguere se si tratta di una pittura (a olio o a tempera) di un disegno
– di una scultura (a tutto tondo, un basso o altorilievo)
– di un’architettura (chiesa, palazzo pubblico, acquedotto….)
– di un manufatto (d’oreficeria, tessile, di carta, di metallo…)
AUTORE: Spesso l’autore è sconosciuto soprattutto quando l’opera è un oggetto d’arte antica. In questo caso si cita l’ambito culturale e storico a cui appartiene l’autore o gli autori (per es. stile di Prassitele, scultore di epoca Claudia….).
Lo stesso problema dell’autore ignoto o non conosciuto lo abbiamo anche dopo la caduta dell’Impero romano e per tutto l’Alto medioevo. Raramente gli artisti in questo periodo firmavano le loro opere.
Solo a partire dal Basso medioevo e soprattutto dal Rinascimento che gli artisti, elevandosi dal semplice ruolo di artigiani, iniziano a lasciare le loro firme.
In questo periodo, anche quando l’autore è sconosciuto, lo stile di un’opera di un’opera si può ricondurre allo stile di un determinato maestro (architetto, scultore o pittore) e riferire l’opera alla sua bottega (per es. allievo di Giotto, maestro duccesco o bottega del Perugino…).
Nelle opere di scultura la superficie riveste una grande importanza perché influisce sull’effetto che l’opera produce soprattutto quando è esposta alla luce.
COLORE: l’analisi del colore riguarda le qualità di tono e luminosità, le armonie e i contrasti. Bisogna analizzare se un colore prevale sugli altri o contribuisce a determinare simmetrie o asimmetrie compositive. Con l’astrattismo di Mondrian il colore è coinciso con la forma stessa delle immagini e nei casi di Klein e Rothko il colore assume una connotazione così piena da annullare qualsiasi riferimento ad altri elementi del linguaggio visivo.
VOLUME E SPAZIO: nella cultura occidentale si è sempre osservato quanto un’immagine, un oggetto rappresentato aderisce al dato reale. Nel Rinascimento gli artisti hanno usato la prospettiva per rappresentare lo spazio e le cose in esse inserite. L’indagine del volume non può essere separata da quella della luce.
COMPOSIZIONE: l’assetto compositivo di un’opera dipende dall’organizzazione complessiva di linee, forme e colori. Generalmente si distingue una composizione figurativa da quella astratta in cui il soggetto coincide con la disposizione stessa di forme e colori.
INDIVIDUAZIONE DEI VALORI ESPRESSIVI
I valori espressivi di un’opera non possono essere separati dai valori visivi. L’analisi della linea, del colore, della luce, dello spazio sono funzionali al significato dell’opera.
Significato nascosto
L’opera d’arte può nascondere significati diversi da quelli direttamente espressi dal soggetto. Simboli e allegorie vanno decifrati rintracciando il significato che in ogni epoca hanno assunto sulla base di precisi valori mitologici, religiosi e culturali.
Una battaglia, ad esempio, può avere valore solo celebrativo, ma può anche avere valori ideologici, simboleggiare ad esempio la lotta di un popolo per conquistare la libertà.
DESCRIZIONE DEL SOGGETTO
Il soggetto spesso coincide con il titolo dell’opera. Davanti ad un’opera figurativa bisogna distinguere se si tratta di un ritratto, di una natura morta, di un paesaggio, di una scena storica, religiosa o allegorica. Si analizzano poi i singoli personaggi e si distinguono gli elementi principali da quelli secondari, il primo dal secondo piano.
Nel primo Novecento con le Avanguardie il soggetto si è svincolato da una figura ben precisa: Cubismo o Astrattismo.
in questo caso si analizzano elementi come la forma e il colore.
LETTURA ICONOGRAFICA: nel caso l’opera rappresenti un soggetto religioso o mitologico è importante spiegare il significato allegorico e simbolico del soggetto.
Per fare questo ci serviamo di repertori che raccolgano immagini di arte profana e sacra con i rispettivi significati (come i Bestiari, gli Erbari, i Lapidari medievali, iconografie dei santi). Tutti i repertori medievali si rifanno ad un testo greco, Physiologus, di autore ignoto e risalente probabilmente al II o III secolo d.C.
Il Physiologus è diviso in 48 capitoli e tratta di animali, piante e pietre.
ANALISI DEGLI ELEMENTI DEL LINGUAGGIO VISUALE
PUNTO: bisogna prima di tutto definire se il punto contribuisce a definire gli altri elementi del linguaggio visivo (linee, superficie, colore)
LINEA: la linea può essere continua, spezzata, nervosa; può essere il contorno di un’immagine o può essere solo decorativa (per es. nell’Art Nouveau).
Nella pittura fiorentina del ‘400 la linea del disegno era il fondamento dell’opera, delineava il contorno delle immagini in modo netto.
Nella tecnica incisoria la linea assolve un ruolo fondamentale sia nel determinare i contorni delle figure sia nel costruire la sottile trama delle superfici.
SUPERFICIE: la superficie di un’opera è molto importante per l’effetto prodotto.
Per es. una superficie lignea presenta un supporto omogeneo, mentre la tela può essere volutamente lasciata libera dall’artista.
DATAZIONE: Spesso non è possibile avere una data precisa di un’opera d’arte soprattutto per i periodi precedenti al Basso medioevo, così, come per l’autore, si cerca di ricondurre l’opera ad un determinato periodo storico aiutandosi con le altre informazioni in nostro possesso (dati tecnici e stilistici, dimensioni, documenti scritti). Un’opera d’arte romana la si può datare riferendosi al periodo di governo di un dato imperatore (età augustea, età Claudia….), un’opera d’arte medievale la si data cercando di individuare il quarto di secolo e, se non è possibile, la prima o la seconda metà di un secolo.
In molti casi è la tecnica di un’opera a darci un indizio sulla sua datazione (per es. un dipinto a olio su tela non può essere precedente alla seconda metà del XV secolo)
TECNICA E MATERIALI: Si individuano le tecniche usate per la realizzazione dell’opera e il supporto utilizzato (per es. nel caso di una pittura bisognerà specificare se l’opera è su tela o su tavola).
L’analisi dei dati tecnici è molto importante per poter poi determinare il linguaggio visivo utilizzato dall’autore, il differente supporto di un’opera muta l’effetto che l’opera produce.
DIMENSIONI: le dimensioni sono strettamente collegate alla committenza.
Per un dipinto generalmente si riporta l’altezza e la larghezza, per una scultura si riportano le dimensioni di massimo ingombro.
COMMITTENZA: la committenza è sempre stata molto importante per meglio comprendere il soggetto dell’opera, le sue dimensioni e collocazione.
Nel Medioevo la committenza era prevalentemente religiosa; nel tardo medioevo e rinascimento la committenza era religiosa ma anche laica (corporazioni, grandi mercanti).
Oggi accanto alle committenze private si affiancano anche committenze di Enti pubblici.
COLLOCAZIONE: raramente le opere d’arte si trovano nel loro contesto originario, molto spesso si trovano all’interno di musei o collezioni private.
Un’ altra situazione molto frequente è quella delle opere d’arte trafugate, rubate come bottino di guerra.
Quando si riporta la collocazione va poi specificata l’originaria collocazione dell’opera.
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