Manifesto tecnico della pittura futurista
Giacomo Balla
Giacomo Balla (Torino, 1874-Roma, 1958), la cui adesione al futurismo, dopo gli inizi veristi e divisionisti, è tale da indurlo a firmarsi «Futurballa», approfondisce soprattutto il problema della rappresentazione, sulla superficie immobile del quadro, della continuità del movimento, ossia dello spostamento continuo di un oggetto nello spazio.
L’idea è quella enunciata nel Manifesto tecnico della pittura futurista: «Tutto si muove, tutto corre, tutto volge rapido. Una figura non è mai stabile davanti a noi ma appare e scompare incessantemente. Per la persistenza della immagine nella retina, le cose in movimento si moltiplicano, si deformano, susseguendosi, come vibrazioni, nello spazio che percorrono. Cosi un cavallo in corsa non ha quattro gambe: ne ha venti e i loro movimenti sono triangolari. Continua a leggere→