Pablo Picasso

 Pablo Picasso

Les demoiselles d’Avignon (1907) olio su tela, cm 243,9X233,7 New York, Museum of Modern Art. Continua a leggere

Piet Mondrian

  Piet Mondrian

 Piet Mondrian (Amersfoort, 1872-New York, 1944) inizia la sua attività nell’ambito di una pittura realista di ascendenza genericamente postimpressionista, con tecniche complesse e con riferimenti alla tradizione paesaggistica olandese. Continua a leggere

Giorgio De Chirico

Giorgio De Chirico

 La parola «metafìsica» ricorre spesso negli scritti di Giorgio De Chirico (Volos, 1888- Roma, 1978), a proposito sia di luoghi sia di pitture proprie o dei grandi maestri del passato.

L’espressione dell’essenza intima della realtà è il significato che anche De Chirico attribuisce al termine parlando dell’arte di tutti i tempi, che interpreta sempre la realtà e non si limita mai a descriverla, neppure quando sembra più aderente al suo aspetto esteriore. Continua a leggere

Franz Marc

Franz Marc

 “Che cosa ci ripromettiamo dall'”arte astratta”? È il tentativo di far parlare, invece della nostra anima eccitata dall’immagine del mondo, il mondo stesso […] Noi abbiamo l’esperienza millenaria che le cose diventano tanto più mute quanto più chiaramente noi teniamo dinanzi a esse lo specchio ottico della loro apparenza fenomenica. L’apparenza è sempre piatta, ma allontanatela, allontanatela completamente dal vostro spirito […].”

(F. Marc, 1920) Continua a leggere

Kandinskij

Vasilij Kandinskij

 

«Solo dopo molti anni di lavoro paziente, […] di molti cauti tentativi per sviluppare l’efficacia delle forme pure, di viverle nella loro astrazione, […] arrivai alle forme di pittura con cui lavoro oggi e che – lo spero e lo voglio – si svilupperanno sempre più. E questo durò molto a lungo, finché trovai una risposta soddisfacente alla domanda: “Con che cosa sostituire l’Oggetto?”. (V. Kandinskij, 1913) Continua a leggere

Boccioni Umberto

Boccioni

Lo spettatore entra quasi a far parte dell’opera pittorica, in accordo con un’idea che Boccioni svilupperà successivamente e che appartiene alla poetica futurista, secondo la quale lo spettatore deve essere posto al «centro del quadro». Continua a leggere

Pierre-Auguste Renoir

 

Pierre-Auguste Renoir

In Pierre-Auguste Renoir (Limoges, 1841- Cagnes, Nizza, 1919) la pittura esprime la gioia di vivere o, per essere più precisi, la gioia di partecipare alla vita di tutto ciò che ci circonda e di apprezzarne la bellezza al punto da sentire l’urgenza irrinunciabile di fissare sulla tela il ricordo di ogni percezione visiva. Tutto ciò che esiste vive; tutto ciò che vive è bello; tutto ciò che è bello merita di essere dipinto. Perciò anche dipingere è gioia per (Renoir; forse nessun altro pittore ha mai sentito come lui la necessità di dipingere per esprimersi. Ormai vecchio e famoso, tormentato da terribili dolori artritici, Renoir continuava «a mettere i colori sulla tela per divertirsi» e, poiché le dita irrimediabilmente deformate gli impedivano di stringere qualsiasi cosa, si legava i pennelli ai polsi per poter lavorare, seduto su una sedia a rotelle perché semi-paralizzato. Dipingeva anche nell’ultimo giorno della sua vita; durante la notte seguente, poco prima di assopirsi per passare dal sonno alla morte, chiese una matita per l’ultimo disegno. Continua a leggere

Paul Gauguin

Paul Gauguin

Il Cristo giallo, 1889; olio su tela 92X73 cm. Buffalo (New York), Albright-KnoxArtGallery

Gauguin Cristo giallo

II cloisonnisme trova applicazione anche nel Cristo giallo, dove già il titolo allude all’antinaturalismo cromatico e quindi al valore simbolico del colore. In questo dipinto tutto è semplificato e sintetizzato. La tela è dominata dalla presenza incombente della croce lignea marrone con l’uomo crocifisso giallo. Gialli sono anche i prati e i monti, divisi in strisce orizzontali e punteggiati dalle macchie rosse degli alberi, mentre sul da- vanti, in cerchio, si dispongono tre contadine bretoni vestite di blu, simbolo delle pie donne evangeliche. Continua a leggere

Degas

DEGAS

Il balletto

Un  tema che ricorre per tutto l’arco della vita artistica di Degas è quello del balletto classico, che il pittore osserva come spettatore dalla platea e dal palco dell’Opera, oppure dietro le quinte, occhieggiando verso il palcoscenico e curiosando nelle sale di prova e nei camerini. Continua a leggere