Paul Cézanne
Edgar Degas
Paul Gauguin
Vincent Van Gogh
Renoir Pierre-Auguste
Claude Monet
Vincent Van Gogh
Gli anni di Arles
Nel 1888, dopo appena due anni di permanenza a Parigi, Van Gogh lascia la capitale e si trasferisce ad Arles, nella Provenza ricca di colori e luminosità, che gli appare in tutto il suo splendore, tipico della Francia meridionale. Nei paesaggi dipinti in questo periodo, come in questo La piana di Crau, presso Arles, l’artista esalta la nota dominante di quanto si mostra ai suoi occhi e cerca di cogliere ed esprimere l’essenza del reale puntando su un colore che racchiuda tutta l’energia vitale possibile. Si tratta, spesso, del giallo, puro e sparso sulla tela in dense pennellate, grazie al quale si percepisce la luce, il calore: il segreto della vita stessa che Van Gogh si sente chiamato a rendere evidente a tutti, come se questa fosse la sua missione. Continua a leggere
IL NEOIMPRESSIONISMO
Verso la trasfigurazione
della realtà
Le figure esotiche di Gauguin, i ritratti e i paesaggi di Van Gogh, la vita
dei caffè di Parigi di Toulouse-Lautrec: è ancora la realtà ad essere
rappresentata, ma i grandi artisti che animano l’arte di fine Ottocento
esprimono nei loro dipinti più se stessi e le proprie inquietudini che l’esatta
riproduzione di ciò che vedono. 11-colore puro, il singolo elemento della scena accostato agli altri, la nettezza del disegno o il contrasto, tra i toni sono gli strumenti con cui il pittore cerca di coinvolgere lo spettatore in una domanda sulmistero che si nasconde nelle cose e nelle persone.
L’impressionismo voleva essere un modo efficace per ripresentare il reale: ora si interroga sul suo significato.’^ Continua a leggere