BONNARD PIERRE (1867 – 1947) : Con lui la tradizione impressionista di Monet e Renoir alla rivolta dei Fauves ed alla rivoluzione cubista fino a congiungersi alla corrente informale del secondo dopoguerra francese. Continua a leggere
PROSPETTIVA
PROSPETTIVA
3 DIVERSI SISTEMI DI ESECUZIONE PROSPETTICA
4 METODI DI RAPPRESENTAZIONE PROSPETTICA Continua a leggere
Paul Klee
Paul Klee
“Quale artista non vorrebbe abitare là dove l’organo centrale del tempo e dello spazio- non importa se si chiami cervello o cuore – determina tutte le funzioni? Nel grembo della natura, nel fondo primitivo della creazione, dove è riposta la chiave segreta del tutto?”
(P. Klee, 1924) Continua a leggere
Piet Mondrian
Piet Mondrian
Piet Mondrian (Amersfoort, 1872-New York, 1944) inizia la sua attività nell’ambito di una pittura realista di ascendenza genericamente postimpressionista, con tecniche complesse e con riferimenti alla tradizione paesaggistica olandese. Continua a leggere
Giorgio De Chirico
Giorgio De Chirico
La parola «metafìsica» ricorre spesso negli scritti di Giorgio De Chirico (Volos, 1888- Roma, 1978), a proposito sia di luoghi sia di pitture proprie o dei grandi maestri del passato.
L’espressione dell’essenza intima della realtà è il significato che anche De Chirico attribuisce al termine parlando dell’arte di tutti i tempi, che interpreta sempre la realtà e non si limita mai a descriverla, neppure quando sembra più aderente al suo aspetto esteriore. Continua a leggere
August Macke
August Macke
Come Marc, anche August Macke (Meschede, Vestfalia, 1887-Perthes, Champagne, 1914) muore in giovane età combattendo sul fronte francese e apprezza il significato cromatico dei Fauves e del cubismo orfico di Delaunay. Continua a leggere
Franz Marc
Franz Marc
“Che cosa ci ripromettiamo dall'”arte astratta”? È il tentativo di far parlare, invece della nostra anima eccitata dall’immagine del mondo, il mondo stesso […] Noi abbiamo l’esperienza millenaria che le cose diventano tanto più mute quanto più chiaramente noi teniamo dinanzi a esse lo specchio ottico della loro apparenza fenomenica. L’apparenza è sempre piatta, ma allontanatela, allontanatela completamente dal vostro spirito […].”
(F. Marc, 1920) Continua a leggere
Manifesto tecnico della pittura futurista
Manifesto tecnico della pittura futurista
Giacomo Balla
Giacomo Balla (Torino, 1874-Roma, 1958), la cui adesione al futurismo, dopo gli inizi veristi e divisionisti, è tale da indurlo a firmarsi «Futurballa», approfondisce soprattutto il problema della rappresentazione, sulla superficie immobile del quadro, della continuità del movimento, ossia dello spostamento continuo di un oggetto nello spazio.
L’idea è quella enunciata nel Manifesto tecnico della pittura futurista: «Tutto si muove, tutto corre, tutto volge rapido. Una figura non è mai stabile davanti a noi ma appare e scompare incessantemente. Per la persistenza della immagine nella retina, le cose in movimento si moltiplicano, si deformano, susseguendosi, come vibrazioni, nello spazio che percorrono. Cosi un cavallo in corsa non ha quattro gambe: ne ha venti e i loro movimenti sono triangolari. Continua a leggere
Le avanguardie russe e sovietiche
Le avanguardie russe e sovietiche
Kandinskij viene riconosciuto come il creatore dell’astrattismo, probabilmente perché è il primo ad avere realizzato un quadro completamente privo di una figurazione collegabile con la natura.
Intorno al 1910, o poco dopo, l’astrattismo fiorisce un po’ ovunque, dimostrando che i tempi sono ormai maturi per rompere decisamente con una lunghissima tradizione artistica di carattere soprattutto figurativo.
In Russia, negli anni che precedono e seguono la prima guerra mondiale e la Rivoluzione d’ottobre, i movimenti d’avanguardia sono fra i più attivi d’Europa nel raggiungere posizioni astratte: il merito non è soltanto degli artisti implicati in questo massiccio aggiornamento di una millenaria tradizione, ma anche di quel controverso fenomeno che si chiama mercato dell’arte e del collezionismo che esso incentiva. Continua a leggere
La pittura metafisica
La pittura metafisica
Il termine «metafìsica» ha origine dalla denominazione assegnata, nel I secolo a.C., da Andronico di Rodi a quei libri di Aristotele che trattano delle «cause prime» della realtà e che, nella sistemazione del Corpus aristotelico, sono stati collocati «dopo» (metà) quelli che trattano le «cose naturali» (tà physikà).
Oggi lo si usa per esprimere ciò che è oltre l’apparenza fìsica, ossia l’essenza intima della realtà al di là dell’esperienza sensibile. Continua a leggere