Pierre-Auguste Renoir

 

Pierre-Auguste Renoir

In Pierre-Auguste Renoir (Limoges, 1841- Cagnes, Nizza, 1919) la pittura esprime la gioia di vivere o, per essere più precisi, la gioia di partecipare alla vita di tutto ciò che ci circonda e di apprezzarne la bellezza al punto da sentire l’urgenza irrinunciabile di fissare sulla tela il ricordo di ogni percezione visiva. Tutto ciò che esiste vive; tutto ciò che vive è bello; tutto ciò che è bello merita di essere dipinto. Perciò anche dipingere è gioia per (Renoir; forse nessun altro pittore ha mai sentito come lui la necessità di dipingere per esprimersi. Ormai vecchio e famoso, tormentato da terribili dolori artritici, Renoir continuava «a mettere i colori sulla tela per divertirsi» e, poiché le dita irrimediabilmente deformate gli impedivano di stringere qualsiasi cosa, si legava i pennelli ai polsi per poter lavorare, seduto su una sedia a rotelle perché semi-paralizzato. Dipingeva anche nell’ultimo giorno della sua vita; durante la notte seguente, poco prima di assopirsi per passare dal sonno alla morte, chiese una matita per l’ultimo disegno. Continua a leggere

Paul Gauguin

Paul Gauguin

Il Cristo giallo, 1889; olio su tela 92X73 cm. Buffalo (New York), Albright-KnoxArtGallery

Gauguin Cristo giallo

II cloisonnisme trova applicazione anche nel Cristo giallo, dove già il titolo allude all’antinaturalismo cromatico e quindi al valore simbolico del colore. In questo dipinto tutto è semplificato e sintetizzato. La tela è dominata dalla presenza incombente della croce lignea marrone con l’uomo crocifisso giallo. Gialli sono anche i prati e i monti, divisi in strisce orizzontali e punteggiati dalle macchie rosse degli alberi, mentre sul da- vanti, in cerchio, si dispongono tre contadine bretoni vestite di blu, simbolo delle pie donne evangeliche. Continua a leggere

CLAUDE MONET

 CLAUDE MONET

 La Grenouillère

Monet Le Grenouillere

La Grenouillère; 1869; olio su tela; 74,6×99,7 cm. New York, Metropolitan Museum of Art.

Già nella tela La Grenouillère, che può essere considerata una delle prime veramente impressioniste, si precisa la novità della concezione di Monet. Il titolo («lo stagno delle rane») era il nome di uno dei vari ristoranti che si trovavano nell’isolotto di Croissy sulla Senna, meta delle gite, domenicali dei parigini e luogo di ritrovo degli artisti in mezzo alla natura. L’opera non trasmette il sentimento romantico della natura, ne si limita a esemplificare la pittura en plein air tanto cara a Monet e ai suoi amici: qui la natura, invece di essere rappresentata come qualcosa di distaccato da noi, «vive» in tutta la sua mobilità e continuità e noi «viviamo» in mezzo ad essa. Continua a leggere

Il Neoimpressionismo -Seurat e Signac

IL NEOIMPRESSIONISMO

 Verso la trasfigurazione

della realtà

 Le figure esotiche di Gauguin, i ritratti e i paesaggi di Van Gogh, la vita

dei caffè di Parigi di Toulouse-Lautrec: è ancora la realtà ad essere

rappresentata, ma i grandi artisti che animano l’arte di fine Ottocento

esprimono nei loro dipinti più se stessi e le proprie inquietudini che l’esatta

riproduzione di ciò che vedono. 11-colore puro, il singolo elemento della scena accostato agli altri, la nettezza del disegno o il contrasto, tra i toni sono gli strumenti con cui il pittore cerca di coinvolgere lo spettatore in una domanda sulmistero che si nasconde nelle cose e nelle persone.

L’impressionismo voleva essere un modo efficace per ripresentare il reale: ora si interroga sul suo significato.’^ Continua a leggere

Degas

DEGAS

Il balletto

Un  tema che ricorre per tutto l’arco della vita artistica di Degas è quello del balletto classico, che il pittore osserva come spettatore dalla platea e dal palco dell’Opera, oppure dietro le quinte, occhieggiando verso il palcoscenico e curiosando nelle sale di prova e nei camerini. Continua a leggere

Paul Cézanne

((La sua pittura parrebbe un paradosso: ricercare la realtà senza dimenticare la sensazione […] senza chiudere i contorni, senza circoscrivere il colore col disegno, senza comporre la prospettiva né il quadro. Ecco il ”suicidio” di Cézanne: che insegue la realtà e si nega gli strumenti per possederla. […] Ed è proprio da questo paradosso che nasce la grandezza della sua pittura, sulla quale sta scritto il titanico sforzo di conciliare due istanze opposte, ugualmente irrinunciabili.)) (M. Merleau-Ponty, 1948)

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I Macchiaioli -Giovanni Fattori-

 

«[…] sembra di poter dire che molti macchiaioli lavorano per sottrazione; e ciò che tolgono sono soprattutto le emozioni. Nessuno (o quasi) nei loro quadri ride, o piange, o fa movimenti bruschi, o è in affanno, o sconvolto, o estatico. Tutto ciò che la narrazione romantica ha messo nelle rappresentazioni, tutto ciò che loro stessi hanno messo nelle loro militanze politiche o intellettuali, è sistematicamente allontanato dai loro lavori.»))

(A.M. Banti, 2004)

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Giorgio Vasari

Giorgio Vasari (Arezzo, 30 luglio 1511 – Firenze, 27 giugno 1574) è stato un pittore, architetto e storico dell’arte italiano. Fu fortemente influenzato da Michelangelo e da Andrea del Sarto.

La sua formazione artistica fu composita, basata sul primo manierismo, su Michelangelo, su Raffaello e sulla cultura veneta. Come architetto fu la figura chiave delle iniziative promosse da Cosimo I de’ Medici, contribuendo, grazie anche alla protezione di Sforza Almeni, a grandi cantieri a Firenze e in Toscana, tra cui spiccano la costruzione degli Uffizi, la ristrutturazione di Palazzo Vecchio e molto altro.

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Michelangelo Buonarroti

Michelangelo Buonattori - Ritratto

Michelangelo Buonattori - Ritratto

Michelangelo Buonarroti (Caprese Michelangelo, 6 marzo 1475 – Roma, 18 febbraio 1564) è stato uno scultore, pittore, architetto e poeta italiano, tra i protagonisti del Rinascimento e riconosciuto sin dai contemporanei come uno dei più grandi artisti di sempre.

Intese fare della sua attività un’incessante ricerca dell’ideale di bellezza. Fu nell’insieme un artista geniale quanto irrequieto e a tutto tondo. Il nome di Michelangelo è essenzialmente collegato ad una serie di opere che lo hanno consegnato alla storia dell’arte. Alcune di tali opere sono conosciute in tutto il mondo e considerate fra i più importanti lavori dell’arte occidentale: lavori come il David, la Pietà o il ciclo di affreschi nella Cappella Sistina sono stati considerati come traguardi irraggiungibili dell’ingegno creativo.

Michelangelo fu ammirato enormemente fin da quando era in vita: lo studio delle sue opere segnò le generazioni successive, dando vita, con altri modelli, a una scuola che fece arte “alla maniera” sua e che va sotto il nome di manierismo, appunto.

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